Al “Gewiss Stadium” durante la seduta d’allenamento della Nazionale Italiana di Calcio, si illuminano le curve con il tricolore per omaggiare Bergamo, una delle città più colpite dal Coronavirus dall’inizio dell’epidemia. Quel tricolore, su cui ci siamo aggrappati in tutto lo stivale, senza perdere mai di vista la speranza e che abbiamo stretto a noi come si fa con una persona che ami. Una bandiera che per decoro ha ravvivato i nostri balconi, ma non solo. Tre colori, che da sempre ci fanno cantare e commuovere, immergere e soffrire, così come abbiamo fatto nei giorni più complicati del lockdown di quest’agognatissimo anno. E quella bandiera che tanto ha a che fare con lo sport, soprattutto con il calcio, stasera ha deciso di fermarsi da dove tutto è partito; proprio in Lombardia, proprio a Bergamo. In campo alle 20.45, per la Uefa Nations League ci sarà Italia-Olanda. Sarà una sfida complicata, dato il valore degli avversari, per gli Azzurri di Mancini, così come lo è stata la vigilia. La falsa positività di El Shaarawy ha tormentato un po’ l’ambiente. Sugli spalti, a rappresentare la popolazione di un territorio simbolo per il prezzo pagato in termini di vittime e di sofferenza durante la pandemia Covid-19, tra i 1000 spettatori presenti, ci sarà una delegazione di medici e infermieri degli ospedali Papa Giovanni XXIII e Humanitas e dei 243 Sindaci della Provincia. E, in segno di solidarietà e vicinanza alla città di Bergamo, la Curva Nord sarà allestita -non a caso- con un immenso tricolore. Con l’intento che il calcio ed una bandiera possano rappresentare momenti di speranza, di evasione e di felicità. Essere un filo verde, bianco e rosso per tutti.

Antonio Treviglio

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *