Roberto Calenda, manager italiano di Victor Osimhen, ha rilasciato alcune dichiarazioni ai microfoni di ‘Voce di popolo – Si gonfia la rete’, trasmissione in onda sulle frequenze di Radio Marte: “Come sta il mio assistito? Innanzitutto, lasciatemi dire che la salute è la cosa più importante. Il 2020 è stato incredibile, il virus ci ha colto di sorpresa e tutti lo stiamo combattendo. Quando lo contrai, non sai come sia successo. L’importante è sconfiggerlo. Victor ha commesso una leggerezza? Ha dimostrato di essere un uomo vero, affrontando le cose di petto e chiedendo subito scusa a compagni, società e tifosi. Ha telefonato a qualcuno o si è limitato solo ad un post sui social? Non credo che serva dare questi dettagli: quando ti scusi in pubblico, va bene. Lo sentiva, tutto ciò fa parte del suo DNA. Possono nascere tanti processi su queste cose, ma Osimhen è stato onesto, si è preso le sue responsabilità”.

Calenda ha poi aggiunto: Come sta la sua spalla? Ha recuperato? Parliamo di un tipo di infortunio particolare, delicato: il rischio è sempre di trascinarselo per tanto tempo. Chi lo sta gestendo sa bene che affrettare i tempi di recupero sarebbe una sciocchezza. Victor ha grandi motivazioni, è mentalmente pronto a dimostrare il suo valore. Si sta mordendo le dita per non esserci stato tanto tempo, in questa stagione? Gli infortuni fanno parte della vita di un calciatore professionista. Prendiamola di petto in maniera positiva: meno male che è successo subito, così non si fermerà più. Tanti campioni hanno avuto problemi il primo anno per infortuni sciocchi. Sarà in campo per la Supercoppa? I giovani recuperano in fretta, vediamo. Speriamo si riprenda il prima possibile. Ha una voglia bestiale di rientrare. E’ generosissimo, non si tira indietro nel fare gli straordinari per tornare in pista. Il Napoli lo multerà? Sono dinamiche societarie. Lo ripeto: il ragazzo si è preso le sue responsabilità, ha 22 anni ed ha commesso un’ingenuità. Non vedeva i suoi parenti da tanto tempo e in estate è venuto a mancare anche il padre. Ha voluto festeggiare il compleanno a casa. Ha sbagliato, però si è preso le sue responsabilità. Era una festa di compleanno, non è andato fuori a divertirsi”.

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