Una notte davvero da dimenticare quella di ieri per Gigio Donnarumma, in primis per la sconfitta dell’Italia in semifinale di Nations League dopo 37 risultati utili consecutivi. Due reti subite ed un’accoglienza, quella della sua ex tifoseria, davvero inimmaginabile. Si era parlato alla vigilia della possibilità che il portiere fosse fischiato dai supporter rossoneri, che lo hanno accolto in città con uno striscione molto duro. Ma la realtà ha superato ogni immaginazione: una bordata di fischi sin da subito ogni volta che la palla arrivava all’estremo difensore. Una sparuta parte ha applaudito, lasciando Donnarumma interdetto e visibilmente scosso.

Fischi di amore tradito, di cuori che soffrono, delusi e traditi da un calcio che come spesso accade, lascia ogni priorità al dio denaro. A prendere le difese di Donnarumma nel post partita è il ct Roberto Mancini: “Dispiace tantissimo. Giocava l’Italia non era una partita tra club. Si potevano mettere da parte per una sera e tenerli per un’eventuale Milan-PSG. L’Italia è l’Italia, è sopra tutto”. Frange di tifosi rossoneri, hanno precisato sui social che lo stesso Donnarumma non è stato fischiato in quanto rappresentante della Nazionale ma in quanto uomo che ha deluso nei comportamenti. C’è chi come Enrico Mentana ha persino paragonato l’accaduto alle offese razziste a Koulibaly, Anguissa ed Osimhen non potendo neanche avvicinare le due situazioni ed ancora chi comprende la tifoseria rossonera come l’ex juventino Alessio Tacchinardi: “Penso che uno ha quello che si merita. E’ vero che ha sempre dato tutto al Milan, ma certe dichiarazioni si potevano evitare. Se non vuoi firmare, almeno non illudere i tifosi”.

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