La sua verità. Era diventata quasi un macigno per Giovanni Pasquariello, ormai ex direttore generale della Casertana, che in una conferenza indetta ieri pomeriggio al Centro Sportivo Talamonti di Caserta, ha convocato la stampa rossoblù per spiegare i motivi della rottura con il club dopo un inizio di stagione ad altissimi livelli ed un periodo di evidente ed immotivata flessione.

GLI INIZI. “Come ben sapete, per me ad inizio stagione è stato un onore accettare la chiamata del presidente D’Agostino e da casertano, ci tenevo a far parte del progetto rossoblù in prima persona, per una crescita della società in tutte le sue componenti. Non è stato facile far partire sin da subito la macchina organizzativa per giocare qualche giorno dopo: documenti, idoneità, tante porte sbattute in faccia ed altrettanti rapporti recuperati. Ho puntato alla casertanità formando una squadra ambiziosa e di talento a partire da team amministrativo, le giovanili, i fisioterapisti, lo staff medico e tecnico, richiamando anche personalità che conoscevano già molto bene la piazza. Abbiamo creato qualcosa di bello, magico, instaurando discorsi importanti anche per il settore giovanile, la squadra femminile, i rapporti con scuole ed imprenditori. Ho suggerito sin da subito un approccio con i calciatori basato sulla mia esperienza sia sul campo che dietro le quinte, ho dato consigli di mercato, restando sempre in disparte, parlando sempre a nome del presidente D’Agostino e della Casertana così come da accordi e mai personale”.

LA ROTTURA. “La favola è culminata con il primo posto in classifica contro il Bitonto al Pinto e mi sono emozionato. Ho predicato calma: nei piani c’era arrivare a gennaio quanto più in alto possibile e limitare i danni di un inizio campionato flash, senza ritiro nè preparazione per poi intervenire sul mercato. I ragazzi andavano stimolati quotidianamente, ogni allenamento per noi doveva essere una finale di Champions e l’ho fatto, ho sempre aiutato come ho potuto, senza interferenze. Da dopo il match con il Bitonto però, inspiegabilmente i rapporti con la presidenza si sono raffreddati. Credevo fosse una mia sensazione ma persino, sono andato in trasferta da solo a Marigliano ed è successo ciò che sappiamo. Fino a poco prima di Natale un rapporto fatto di omissioni, pochissime chiamate, fino alla comunicazione della volontà da parte di D’Agostino di interrompere con me il rapporto lavorativo. Strano perchè una settimana prima mi ero messo in discussione da solo, anche con delle dimissioni, non considerate. Non ho mai compreso il perchè di questo cambiamento. L’unico appunto mossomi è che avrei dovuto fare una maggiore attività di marketing istantanea, che portava avanti benissimo Massimo Vecchione con il suo team e che avrei dovuto portare più risultati in termini economici, cosa che non mi era mai stata detta prima…. ed in quel caso avrei comunque rifiutato”.

IL FUTURO. “Sono deluso, ci credevo tanto in questo progetto, stavo dando tutto e stavamo crescendo davvero tanto ma auguro alla Casertana il meglio ovviamente, anche senza di me. In futuro, potrebbero esserci delle prospettive di un ritorno solo in caso di chiarimento vero, faccia a faccia…questa volta mettendo nero su bianco dettagli e richieste di ogni minimo tipo e particolare”.

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