Edinson Cavani e il Napoli, una storia d’amore lunga, seppur a distanza e senza fine. Così come racconta il Matador in una lunga intervista al Corriere dello Sport, è impossibile dimenticare una città ed una tifoseria che gli hanno regalato così tanto e i suoi figli abitano ancora all’ombra del Vesuvio, grandi tifosi, come lui, degli azzurri.

 IL PASSATO. “Napoli è un pezzo di cuore. Da lì è sbocciata la mia carriera che poi è proseguita al PSG e al Manchester United coronando tantissimi sogni e soddisfazioni. Mi emozionai per l’affetto ricevuto fin dal primo momento. De Laurentiis voleva farmi fare il giro dello stadio ma io non me la sentivo. Non ero ancora sceso in campo eppure l’affetto dei tifosi, incondizionato, mi travolse. Tutta quella energia sembrava spingerci in campo. Sentivo di dover ricambiare in qualche modo. Il momento più esaltante fu la vittoria della Coppa Italia contro quella Juventus fortissima. Arrivò dopo tanti anni senza trofei e la gioia fu pienamente condivisa con i tifosi“.

IL PRESENTE.Seguo il Napoli da lontano ma sono molto attento e partecipe. Sono davvero felicissimo per come sta andando la stagione e spero finisca ancora meglio, qui da Valencia hanno un tifoso in più. Non so se riusciranno a vincere la Serie A ma lo spero con tutto il cuore. La società di De Laurentiis si è dimostrata seria e organizzata. Ottimo mercato, grande allenatore e giocatori interessanti e affamati. Poi il solito calore del pubblico. Il calcio è imprevedibile e la Serie A è molto competitiva. C’è anche l’incognita della ripartenza dopo il Mondiale, ma il Napoli ha iniziato alla grande. Il mese di gennaio sarà decisivo“, conclude.

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