A “1 Football Club”, programma radiofonico condotto da Luca Cerchione in onda su 1 Station Radio, è intervenuto Gianpiero Ventura, ex ct della Nazionale Italiana. Di seguito, un estratto raccolto dalla redazione di IlSognoNelCuore.com.

Retroscena con Spalletti o con altri allenatori? “Luciano è stato mio giocatore e quando ha avviato la sua carriera ci siamo sentiti. Sono felice per il momento straordinario che sta vivendo, ognuno va avanti con le proprie idee e il proprio credo. Ho altri retroscena, ma non da raccontare. Il confronto con i colleghi consente di crescere e di effettuare passi in avanti”.

Soloni in Serie A? “Il mancato confronto rispecchia il carattere di un allenatore. Appartengo alla categoria dei tencici che ama il gioco e il calcio, oggi questo sport è molto chiacchierato e commentato. Ma quest’anno, a parte quello offerto dal Napoli e da un altro paio di squadre, si è visto raramente un calcio spettacolare”.

L’anno giusto per Spalletti per rimuovere l’etichetta di non vincente? “Le etichette fanno parte della nuova generazione. Il Napoli è una squadra che diverte, una delle poche in Serie A e in Europa. Qualitativamente la rosa azzurra è di altissimo livello. Un plauso, inoltre, alla società per aver rinfrescato la rosa ed aver rafforzato lo spogliatoio con calciatori di livello assoluto. Mai come quest’anno un’occasione simile può capitare. Alla ripresa della Serie A, il Napoli dovrà affrontare Inter, Samp e Juve: in questi nove giorni la squadra si giocherà la possibilità di chiudere il campionato. Se non dovesse centrare risultati positivi, sfrutterà ugualmente il vantaggio conquistato sulle rivali. È stato effettuato un passo in avanti gigantesco dal punto di vista della maturità e della consapevolezza, aspetto fondamentale per vincere alla lunga. Anche se non si è mai visto un Mondiale d’inverno, una follia assurda, resta un grande avvio di stagione per il Napoli”.

Squadre italiane che stanno deludendo le aspettative? “Darei un voto altissimo al Milan per la rosa poco competitiva, ma per il campionato che sta disputando. Resta la migliore delle inseguitrici, merita un plauso. La Juve è un caso a parte: da un lato sono mancati calciatori importanti come Chiesa e Pogba, ma fino ad oggi ha sofferto tanto. Tutti cavalcano le sei vittorie consecutive e sarà più competitiva rispetto all’inizio di stagione, ma sarà difficile gareggiare per il titolo con il Napoli”.

De Laurentiis ripeterà con il Bari l’impresa realizzata con il Napoli? “Tanto dipendere dalle scelte sul mercato e dalle decisioni societarie. Una delle due società sarà ceduta quando i pugliedi raggiungeranno la Serie A, di fronte a questo scenario ssra effettuata una decisione rocnomics. Il Bari ha un potenziale mostruoso, i numeri raggiunti con il pubblico sono molto elevati. Sarà una bella scelta per De Laurentiis, il quale potrebbe divertirsi da una parte ed incassare dall’altra. Spesso le società sono criricate, ma quest’anno è necessario fare un plauso al Napoli e all’operato di Giuntoli per avere incrementato il valore della rosa”.

Bisogna naturalizzare gli stranieri in Italia? “È un discorso ormai divenuto ‘antico’, non viene mai fatto nulla ogni anno. A seconda di ciò che si verifica, viene effettuata un peana positivo o negativo. Non è presente un attaccante italiano in nessuna delle prime sette squadre italiane in Serie A, c’è pochezza di uomini. Del resto, in Europa giocano calciatori molti giovani, il sistema e la mentalità sono differenti. Anche perché il calcio in Italia ha una visione diversa, un allenatore prima di far esordire un 2004 pensa a non perdere la partita. Andrebbe analizzata la cultura calcistica italiana e la crescita mentale da ovviare. Queste sono riflessioni emerse già dopo la prima mancata qualificazione al Mondiale del 2018”.

Situazioni simili accadono anche a Salerno con mister Nicola…“Occorrerebbe chiarezza, spiegare gli obiettivi e gli espedienti per raggiungere determinati obiettivi. Inoltre, il presidente Iervolino ha idee importanti, vuole creare una società modesta. Ma sono necessari tempo e lungimiranza. Chiaro che se si ritiene che Nicola non sia l’allenatore adeguato a questo progetto, allora bisogna esonerarlo, o altrimenti offrirgli tempo per far bene”.

Un in bocca al lupo per Mazzocchi, dopo il suo stop? “Sono dispiaciuto per il suo infortunio. Stava disputando una grande stagione, ma ritornerà più forte di prima per la sua fame di far bene e di lasciare il segno”.

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