Un vantaggio, la rimonta e poi la controrimonta all’ultimo respiro per un 2-2 finale. Al Pinto Casertana e Cassino non si fanno male ma sono gli ospiti a recriminare maggiormente per il risultato, disputando un’ottima gara. I falchetti passano in vantaggio in avvio con il rigore trasformato da Bollino, poi la doppia rete degli avversari che spezza le gambe ai falchetti di Cangelosi che perdono fiducia in se stessi.

La girandola di sostituzioni nel finale regala maggiore linfa ai rossoblù in particolar modo con l’ingresso di Liurni ma sarà il solito Ferrari, all’ultimo respiro a regalare il pari ai padroni di casa. Un pari che sa di mezza sconfitta poichè la vetta si sarebbe potuta avvicinare, non approfittando dei mezzi passi falsi delle prime della classe. Ad analizzare la gara in sala stampa, il bomber Ferrari e mister Cangelosi.

FERRARI. “Devo fare i complimenti al Cassino; squadra organizzata che ha giocato a calcio. In D se ne trovano poche. E’ evidente che sia dispiaciuto per la mancata vittoria. Dopo tutte queste partite penso che non si possa continuare così, quello che stiamo dando non basta. Dobbiamo dare di più e continuare a lavorare. Dentro lo spogliatoio eravamo tutti amareggiati e non ci capacitavamo di ciò che abbiamo fatto fin qui. C’è da dare di più, da mettere più cuore, grinta e attaccamento alla maglia. Sicuramente da quando è arrivato il mister questa è la partita più sottotono. Ci aspettavamo una reazione dopo la partita di Pagani, ma non c’è stata. Abbiamo fatto un passo indietro. Ora dobbiamo azzerare tutto e pensare al prossimo impegno esterno. Sapevano che il Cassino era una squadra organizzata e che gioca a calcio, ma noi siamo la Casertana e in casa non possiamo permetterci di subire il gioco degli altri. Questa classifica a me non piace, a nessuno di noi piace. Mancano tredici partite e dobbiamo cercare di arrivare più lontano possibile”.

CANGELOSI. “Nel calcio esistono anche gli avversari e il Cassino affrontato oggi è più forte della Paganese; gioca molto meglio. Ai ragazzi avevo detto che sarebbe stata una partita molto difficile. Tatticamente avevano un’impostazione particolare, difficile da chiudere. E se non prestiamo la giusta attenzione, poi, possiamo prendere gol contro tutti. Avevo chiesto di non attaccarli troppo alti perché poi ci sarebbero stati problemi con gli esterni su cui avremmo fatto fatica a chiudere e quindi ho preferito andarli a prendere con i miei centrocampisti. Questo perché altrimenti con i nostri esterni troppo lontani dalla porta avremmo anche avuto troppo campo da coprire se avessimo provato a ripartire. Nella ripresa abbiamo fatto meglio, abbiamo avuto meno problemi, perché siamo riusciti a fronteggiare il loro modo di giocare e abbiamo messo più attenzione. Ero consapevole di non essere arrivato qui con la bacchetta magica, risolvendo in tre o quattro partita sia i problemi mentali che tattici. Sapevo che lungo il cammino ci sarebbe stata qualche prova meno brillante, soprattutto al cospetto di un avversario ben organizzato. Oggi non eravamo aggressivi come al solito, ripeto, per una mia richiesta tattica. Perché Turchetta solo nelle battute finali? Non prima perchè per me gli equilibri sono fondamentali, soprattutto dopo che si è cambiato tanto in questi mesi. Non volevo togliere riferimenti alla mia squadra e non volevo togliere Taurino perché è un calciatore che può trovarti sempre la giocata. La squadra deve imparare a stare concentrata. Abbiamo preso il secondo gol con dieci calciatori posizionati. Dobbiamo imparare ad attaccare la palla, altrimenti il nostro avversario può trovare la giocata come è capitato oggi”, si legge sulle pagine del portale rossoblù.

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