A “1 Football Club”, programma radiofonico condotto da Luca Cerchione in onda su 1 Station Radio, è intervenuto Gian Piero Ventura, ex allenatore del Torino e della Nazionale. Di seguito, un estratto raccolto dalla redazione de IlSognoNelCuore.com. 

Napoli che incanta per qualità di gioco?

“L’ho già detto in più occasioni, il Napoli sta sorprendendo non soltanto per i risultati, ma per il modo in cui le ottiene. I calciatori danno la sensazione di divertirsi e di esprimere entusiasmo. Abbinare risultarti importanti ad un gioco che, in assoluto, è una spanna sopra gli altri, determina una stagione da ricordare. Vanno riconosciuti i meriti di una società che si è rivelata capace nel gestire il cambio generazionale della squadra. Anche Spalletti, inoltre, è riuscito a coniugare gioco e risultati in maniera splendida. Ho visto dal vivo Salernitana-Napoli, e gli azzurri hanno vinto praticamente passeggiando. Mi ha impressionato l’atteggiamento di Raspadori che, pur essendosi riscaldato quaranta minuti senza entrare in campo, al fischio finale è corso ad abbracciare i suoi compagni”

Quanto è importante per il calcio italiano il valore della competenza, come sinora dimostrato dal Napoli?

“Devo ammettere che riservo delusione per quelli che sarebbero dovuti essere gli avversari degli azzurri. Il vantaggio è troppo ampio per non considerare anche i demeriti delle inseguitrici. Il Napoli, inoltre, ha una qualità di gioco superiore anche a molte contendenti europee. Ciò aiuta a credere, con un certo ottimismo, che la squadra potrà competere con serietà anche in Europa”

Come si batte questo Napoli?

“Le due sconfitte dei partenopei sono state maturate in modo differente. Quella contro i nerazzurri giungeva alla ripresa del campionato, con tutte le difficoltà di una pausa. Il successo della Lazio, invece, è stato determinato soprattutto dai meriti dei biancocelesti. Sarri si è rivelato magistrale nella preparazione della gara, e dell’ingabbiamento di Lobotka”

Che aiuto può fornire Gollini alla squadra?

“Convocai Gollini contro il San Marino perché il calciatore, oltre le notevoli qualità, aveva mostrato grande entusiasmo. Era un calciatore che garantiva soprattutto serietà e professionalità. Il Napoli potrà contare su l’ex Tottenham, sia dal punto di vista tecnico che umano. Credo, infatti, che l’entusiasmo di Gollini possa soltanto giovare allo spogliatoio azzurro”

Italia in piena emergenza punte: un problema generazionale o culturale?

“Credo che ci sia un 50 e 50. Non vedo una grossa disponibilità di testare sul campo quella che, comunque, non è una ampissima varietà di attaccanti che il nostro calcio propone. Andrebbero fornite analisi più approfondite, e soprattutto ricercate soluzioni strutturali”

Top undici della sua carriera?

“È difficile dirlo. La mia linea difensiva comprenderebbe Darmian, Ranocchia, Bonucci e Zappacosta. A centrocampo prenderei Donati, Almiròn, Maksimovic, Glik. In attacco ho avuto la fortuna di avere calciatori come Immobile, Cerci, Belotti e Quagliarella. Molti di loro furono allenati quando ancora giovani promesse. Ricordo che Immobile arrivò a Torino dopo aver toppato la prima esperienza in A con il Genoa. DI lì a poco si sarebbe laureato capocannoniere del campionato. Belotti, inoltre, fu acquistato dalla Serie B, per poi rivelarsi attaccante di assoluta qualità. Il percorso di questi giocatori è stato straordinario, e dipeso dalla disponibilità di questi atleti”

Qualcuno le ha mai chiesto scusa per le ingiurie subite dopo la gara contro la Svezia?

“Non credo che debbano chiedere scusa, non ho rivincite con nessuno. Andrebbe fatta una riflessione piuttosto. Si è parlato dell’eliminazione contro la Svezia come una sconfitta epocale, mentre contro la Macedonia come di un incidente di percorso. Ciò non si configura come l’atteggiamento più giusto per il nostro movimento. Andrebbe ricordato che il calcio è fatto di programmazione e serietà”.

FOTO: Ssc Napoli

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