A trent’anni di distanza dalla doppietta messa a segno in un 6-1 senza storia, che non gli bastò per strappare la convocazione per il Mondiale statunitense, Roberto Mancini torna a battere Malta nella veste di Ct, stavolta con un punteggio meno largo rispetto a quel match disputato nel marzo del ’93 a Palermo. Nessuna sorpresa, perché nonostante il 167° posto nel Ranking FIFA Malta non è più una squadra materasso, ma una nazionale cresciuta negli anni anche grazie al lavoro di due tecnici italiani come Pietro Ghedin e Devis Mangia e che tre giorni fa sotto la guida di Michele Marcolini ha tenuto testa alla Macedonia del Nord.

Dopo la sconfitta con l’Inghilterra, Mancini sapeva che non sarebbe stato facile battere un’avversaria che aveva il vantaggio di poter giocare senza l’assillo di dover far risultato a tutti i costi: “Queste sono partite dove hai tutto da perdere. Abbiamo fatto alcune cose bene e altre meno, l’importante era vincere, ma potevamo fare meglio”. Dopo aver trovato due gol in mezzora, l’Italia ha dato l’impressione di accontentarsi: “Quando si va in vantaggio – conferma il Ct – si può giocare con più tranquillità, quindi bisognava fare meglio tutto”. Sicuramente non ha deluso Mateo Retegui, che pur non potendo essere ancora perfettamente inserito nei meccanismi di gioco ha confermato di avere le qualità del vero numero nove: “È un goleador, sa fare gol e per un centravanti è una caratteristica importante. Ha sbloccato la partita, è stato fondamentale, ma ha bisogno di tempo e ancora deve conoscere bene il calcio europeo”.

Ad avere un buon rapporto con il gol è anche Matteo Pessina. Alla quinta rete in sedici presenze in Nazionale, è diventato anche il primo giocatore del Monza a segnare con la maglia azzurra: “È vero – dichiara sorridendo – non ci avevo pensato. A parte il gol sono contento per la vittoria, queste partite non sono mai facili e si è visto oggi. L’importante era vincere e mettere questo primo mattoncino”. E poco importa che a Malta non si sia vista un’Italia irresistibile: “Sicuramente le cose si potevano fare meglio, ma il tempo per lavorare è poco. Abbiamo anche giocato giovedì e non ci vedevamo da novembre”.

Alla quarta presenza in Nazionale, la prima al fianco di Alessio Romagnoli, Giorgio Scalvini ha neutralizzato senza troppi problemi le rare incursioni degli attaccanti maltesi. L’unica disattenzione in apertura, quando Satariano lo ha sorpreso alle spalle trovando però sulla sua strada il solito Donnarumma: “Vincere senza subire gol è sempre bello, specialmente per un difensore. Ci sono tante cose ancora da migliorare, ma il percorso è appena iniziato e siamo riusciti comunque a portare a casa i tre punti”.

FONTE: figc

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