A “1 Football Club”, programma radiofonico condotto da Luca Cerchione in onda su 1 Station Radio, è intervenuto Luciano Zauri, ex calciatore, tra le tante, di Lazio e Sampdoria e attuale allenatore. Di seguito, un estratto raccolto dalla redazione di IlSognoNelCuore.com.

Ricordo di Mihajlovic? “Purtroppo negli ultimi giorni si è verificato qualcosa che era già nell’aria. Le condizioni di Sinisa erano peggiorate, sebbene fosse tornato in pista due anni fa. Aveva una grande personalità, apparentemente burbera, ma era di una sincerità unica. Una persona speciale, disponibile anche nella possibilità delle scelte tecniche in campo. Lascia un vuoto incredibile nel calcio e nella sua famiglia. Bastava guardarlo negli occhi e si riusciva così ad estrapolare la sua voglia di lottare. Ha dato speranza a tante persone, anche in campo. Il desiderio di essere presente costantemente con i suoi ragazzi è un modello, soprattutto per molti bambini”. Cosa ha lasciato il Mondiale dal punto di vista tattico? “Ne più ne meno rispetto a ciò che si è verificato nei campionati europei, allenatori i quali hanno portato avanti la loro filosofia tentando di applicarla in campo. Vedi Scaloni dell’Argentina o anche Luis Enrique della Spagna. Quest’ultimo è un allenatore interessante, tuttavia, non ha ottenuto i risultati sperati. Il ct della Seleccion, invece, ha dimostrato di essere efficace in campo, affidandosi alla vecchia guardia, cioè Messi. Leo ha coronato il suo percorso ovviato anni fa, ha dimostrato in campo tutto ciò che ha vissuto in carriera. L’allenatore alla base crea l’organizzazione in campo, anche se sono i calciatori a fare la differenza. Anche la loro collocazione in campo è fondamentale. È necessario, inoltre, inculcare nozioni calcistiche legate alla fase difensiva, perché i giocatori devono anche sacrificarsi”. Pensieri sull’introduzione del fuorigioco semiautomatico? Cambio dell’organizzazione dei recuperi? “Sarei dell’opinione che sarebbe necessario il tempo effettivo. Bisogna stare al passo con i tempi, ma è fondamentale poter contare su un riferimento a livello umano. Come successo con il Var all’inizio, si procederà lungo questa direzione, ma l’occhio umano giocherà un ruolo cruciale in questo sistema”.

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