A “1 Football Club”, programma radiofonico condotto da Luca Cerchione in onda su 1 Station Radio, è intervenuto Claudio Bellucci, ex calciatore, tra le altre, di Napoli e Sampdoria. Di seguito, un estratto raccolto dalla redazione de IlSognoNelCuore.com.

Il trequartista italiano si è estinto o è cambiato il ruolo?

“Gli allenatori ne fanno un utilizzo diverso, impiegandoli anche nella fase di non possesso come centrocampista basso. È un uso tattico di un ruolo che ha sempre garantito qualità. Negli ultimi anni ho pensato che i ‘piccoli’ potessero tornare a dire la loro, con Insigne, Mertens e Raspadori. D’altronde si va verso un calcio sempre più fisico, e quando vedi un calciatore tecnico decidere la partita con le sue giocate si diventa pazzi di gioia. In tal senso è uno spettacolo vedere Kvaratskhelia giocare. Beato il Napoli che può avvalersi di questo talento. Speriamo possa rimanere a lungo in Italia”

Vlahovic sempre più in crisi, crede abbia rivalutato la scelta di andare in bianconero?

“Parliamo di uno degli attaccanti più talentuosi d’Europa. Per giocare alla Juve, tuttavia, bisogna essere più cattivi, e furbi nel non andare dietro alle critiche. Recentemente ho sentito Di Vaio parlare di Del Piero ed affermare di non aver mai ascoltato critiche, riuscendo a continuare nel proprio percorso nonostante le pressioni esterne. Il serbo, invece, non mi sembra un giocatore capace di farsi scivolare le critiche, risentendo del clima esterno ma anche di un sistema che non premia le sue caratteristiche. In questo momento ritengo che alla squadra serva un calciatore con le caratteristiche come quelle di Milik, maggiormente capace di giocare con i compagni”

Cosa pensa di questo Scudetto, Lei che è un ex degli azzurri?

“Nel Napoli avevo le caratteristiche che piacciono ai tifosi napoletani. Ero uno di quei giocatori che un po’ tutti i tifosi gradiscono. Sono passati tanti anni ma i padri e i nonni non aspettano altro che far rivivere ciò essi hanno vissuto anche ai propri figli. Fa sempre piacere, inoltre, veder vincere una squadra diversa dalle solite note. È qualcosa che può far bene anche la movimento calcistico italiano. Mi auguro che il Napoli possa aprire un ciclo, potendo confermarsi a determinati livelli anche in Europa. I dirigenti sapranno allestire una squadra competitiva, anche in caso di addii eccellenti, potendo giovare su una solida base finanziaria”, termina la nota stampa.

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