Sono da poco terminati i Campionati italiani schooboys-girl e youth. Ben 325 giovani atleti provenienti da tutta l’Italia – in rappresentanza di 205 società – si sono confrontati in 280 match. Numeri straordinari che testimoniano, ancora una volta, la vitalità del movimento pugilistico nazionale e l’importanza dei Campionati italiani come processo per l’individuazione, la selezione e la crescita dei giovani talenti. A fare il punto della situazione è il presidente FPI D’Ambrosi.

“I Campionati italiani possono inserirsi, come competizione di alto livello, nella “zona di sviluppo prossimale” dell’atleta; zona che si colloca tra l’area delle capacità e delle abilità già acquisite, e l’area delle potenzialità che l’atleta può ancora esprimere. In particolare, per “zona prossimale” intendo quella dove l’atleta può crescere, sviluppando le sue intrinseche potenzialità, con l’allenamento, il supporto psicologico ed appunto le competizioni di alto livello. Per questo motivo i Campionato italiani dovranno essere riservati sempre di più, nel prossimo futuro, agli atleti già oggetto di processi selettivi svolti a monte dei Campionati e propedeutici agli stessi (collegiali regionali, incontri interregionali, dual match internazionali e round robin).

Ciò rivaluterá, tra l’altro, i Titoli italiani la cui vittoria deve testimoniare, con certezza, l’alto livello raggiunto dall’atleta ed essere il parametro per le convocazioni nelle Squadre Azzurre. In tale ottica, la Federazione avrà l’onere di investire e prendersi in carico, come ha fatto fino ad oggi, tutti gli oneri di vitto, alloggio e viaggio di atleti e tecnici, tenendo indenni le società affiliate dai citati costi. Dobbiamo comprendere che elevare il talento di oggi equivale a costruire il campione del domani ed il futuro del pugilato italiano. Ringrazio tutti coloro che si sono adoperati per la riuscita dell’evento”, conclude.

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