A “1 Football Club”, programma radiofonico condotto da Luca Cerchione in onda su 1 Station Radio, è intervenuto Ciro Venerato, giornalista Rai. Di seguito, un estratto raccolto dalla redazione di IlSognoNelCuore.com.

Ricordo di Sconcerti? “È una nota triste, siamo addolorati per la morte prematura di Mihajlovic e per le condizioni di Vialli, ma vorrei spendere qualche parola per Sconcerti. Ho sempre letto i suoi pezzi sin da quando iniziò il suo percorso a Repubblica. Ho avuto la fortuna, attraverso Giulio Germanesi, con il programma ‘Number Two’, di conoscere Mario, ritrovato poi anche a Rai. L’ho sentito quasi un mesetto fa per un’idea da portare avanti ma poi sfumato. Consiglio di leggere gli articoli di Sconcerti, ci ha lasciato due grandi insegnamenti. Innanzitutto si può avere un’idea politica o calcistica ma poi essere ugualmente obiettivi. Amo il Napoli, ma sono al tempo stesso ogettivo: ci ha insegnato a non essere ipocriti. Esistono i momenti personali, ma anche professionali. La seconda lezione riguarda tale professione, la quale va studiata, bisogna studiare le fonti e conoscere a fondo la materia. L’iniziativa de Il Corriere dello Sport ha fatto sì che avrà anche il tesserino del direttore tecnico di Coverciano. Ha studiato calcio, perché per essere credibile bisogna studiare tanto. Il più grande giornalista italiano degli ultimi 50 anni, sebbene abbia sempre conosciuto tante figure importanti. Tosatti era un grandissimo, ma per il suo modo di lavorare e scrivere poetico, Mario era superiore, abbiamo perso il Maradona del giornalismo. Era un intellettuale, e quando un paese perde una figura simile è sempre più povera. L’Italia non può più contare su un uomo sempre desideroso di dire ciò che pensava, questa nazione necessita di persone simili. Al giorno d’oggi viene ribaltata l’idea giornalistica di Sconcerti”. Pensieri sull’introduzione del fuorigioco semiautomatico? Giusto a stagione in corso? “Senza entrare nello specifico, credo che quando si inizi la stagione con determinate regole bisogna chiudere il campionato con le medesime. Tutto ciò che rende ogettiva una decisione è sempre positivo per il bene del calcio e per la serenità dei tifosi. Attraverso la tecnologia, si devono necessariamente ridurre i dubbi e maggiore oggettività. Naturalmente ciò è reso complicato da numerose variazioni, ma devono essere prese decisioni obbiettive, perché il calcio italiano è appena uscito da un momento complicato, mi riferisco alle dimissioni di Talange. L’importante è ripartire ed affidare l’organo tencico arbitrale a figure etiche e valide. Confido in Gravina, perché il calcio deve riacquistare una credibilità”. I ricavi possono dare più credibilità? “Etica e credibilità, i due pilastri sui quali si fonda il calcio e lo sport in generale affinché i tifosi possano credere nel risultato. Se dovessero insinuare che quell’esito non sia conforme a ciò che si vede in campo, nascono dei problemi e si perde di credibilità. Le dimissioni del presidente dell’Aia sono un segnale forte, anche se è necessario che l’intero sistema torni ad essere credibile e che gli arbitri non subiscano influssi psicologici. Anche perché in Inghilterra e in Germania non si assistono ad episodi di sudditanza psicologica. Spesso i direttori di gioco italiani e spagnoli hanno subito la pressione dei grandi sodalizi rispetto ai piccoli. È necessario cambiare alcuni aspetti di questa cultura”. De Laurentiis non ha mai fatto un passo indietro in questi anni: Maradona sempre stracolmo per la credibilità del Napoli offerta dal presidente? “Aurelio può essere oggettivamente simpatico o meno, ma professionalmente è un presidente che vale 9, come la sua gestione. Lo scudetto varrà il 10 in pagella, ma in tempi non sospetti, cioè nel 2004, in questa città non c’era nessun imprenditore che non ha avuto il coraggio di investire sul Napoli. Il romano De Lurentiis ha avuto coraggio. È sempre stato coerente con le sue idee manageriali, è stato positivo il fatto che fosse un patron più industriale. Un altro grande merito: non si è mai lasciato scalfire né dalla stampa né dai tifosi, ha investito sui talenti del futuro. Amo le persone che vanno controcorrente, Aurelio parlava del calcio del futuro 18 anni fa e la maggior parte dei provvedimenti si sono poi verificati. Mi auguro di assegnargli 10 in pagella a fine stagione, se dovesse vincere lo scudetto”. Quante possibilità ha il Napoli di vincere il campionato? “Questo è il primo campionato atipico, bisognerà capire quanti cambiamenti potrebbero esserci, data l’interruzione della Serie A. Considerato il percorso iniziale del Napoli, sono molto ottimista, anche se ho un’idea”. Possibile cessione del club azzurro? “Sono certo che De Laurentiis resterà presidente prioritario della società. Non escludo che possa esserci poi una minoranza che si aggiungerà negli anni a venire. Ad oggi non risultano ipotesi avanzate circa l’acquisizione del paccchetto di maggioranza del Napoli, nè ho segnalazioni circa presunte volontà di De Laurentiis di cedere il club. È naturale che forse questo è il momento più bello della gestione di Aurelio, poi non conosco le sue future valutazioni legate al pacchetto di minoranza della società. Per molti anni De Laurentiis resterà presidente del Napoli, ad oggi non c’è nessuna intenzione di cedere il pacchetto di maggioranza”.

Cessione di Demme? “Il Napoli vorrebbe confermare Diego fino a giugno, perché è un giocatore d’esperienza adatto a sostituire Lobotka. Dall’altro lato, Demme non è sicuramente felice di vivere una stagione così importante da comprimario. Al momento queste due posizioni sono antitetiche, bisognerà capire se sarà poi trovato un punto d’incontro. Con la Salernitana non è andata bene come già riferito. Il Napoli ha aperto ad un prestito oneroso di 500.000 euro ed ha proposto l’intero stipendio pagato dalla Salernitana sino al termine della stagione. Tra due settimane, può succedere che i granata puntino su altri obiettivi, ma magari non riescono ad ingaggiarli e ripensa alla proposta azzurra. Il rapporto di Diego, inoltre, è buono con Gattuso, ma per questo non è detto che andrà al Valencia. Non metterei un punto nè sull’addio nè sulla permanenza sotto l’ombra del Vesuvio del calciatore”. Interesse del Napoli per Lukic? “È sempre stato seguito dal club, è un jolly importante, ma non credo sia un obiettivo per gennaio. Qalora dovesse andare via Demme, Spalletti punterebbe su Gaetano. A giugno Sasa arriverà ad un anno dalla scadenza e potrebbe essere presa in considerazione l’idea di affondare il colpo, ma piace alla Roma, a club di Bundes e di Premier”. E Frattesi? “Il calciatore è romanista e vuole giocare per la Roma. È stimato da Giuntoli e dalla società, ma la richiesta del Sassuolo è elevata. È una situazione da monitorare ma sicuramente per giugno, non per gennaio. Il Napoli vuole calciatori felici di vestire la maglia azzurra, perché questo deve essere punto arrivo. Se il club neroverde non dovesse abbassare le sue pretese economiche, allora l’operazione non sarà presa in considerazione”. Scambio Bereszynski-Zanoli? “Operazione già conclusa, è fatta. Bisogna sistemare la situazione stipendi, ma comunque i calciatori possono essere tesserarati almeno a partire dal 2 gennaio. Zanoli andrà a Genova, merita di essere valutato ed andrebbe poi compreso il suo impatto da titolare. È un ragazzo interessante, tenerlo in panchina forse è sbagliato, anche se deve crescere. È uno scambio di prestiti che conviene ad entrambi i club. Per quanto concerne i portieti, ci sono tre posizioni. La prima con Sirigu che coprirà il ruolo di secondo e Contini sarà la terza scelta; mentre la seconda con l’ex Genoa lontano da Napoli e Nikita alternativa di Meret. La terza opzione, invece, lascerebbe invariato l’attuale scenario, con i due portieri che potrebbero restare uno in Campania e l’altro a Genoa. Quella di Nikita è un’operazione slegata dallo scambio Bereszyński-Zanoli”. Trattative di mercato dei club italiani? “Per il momento tutto fermo, perché sono tante situazioni magmatiche. Non mi aspetto un mercato in grado di stravolge i rapporti di forza, non si faranno affari alla Vlahovic. Non ci saranno episodi particolari… L’idea Zieych non si attuerà, è un’operazione che non andrà in porto. Mi aspetto un mercato lento, con alcuni colpi negli ultimi giorni. Non mi aspetto sussulti importanti dal Napoli, anche se Demme dovesse salutare il club”.

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