Continua il botta e risposta di fuoco tra Antonio Cassano e l’ad dell’Inter Beppe Marotta. Alcune dichiarazioni del nerazzurro avevano fatto parlare nei giorni scorsi, come il confronto tra l’ex attaccante e Barella: “Nicolò si è trasformato da talento a campione. Per esempio, Cassano da talento non è mai diventato un campione. Non ha mai accompagnato le qualità tecniche a quelle umane“. Una pugnalata per l’ex Roma, che ha replicato a Bobo Tv in diretta, svelando numerosi retroscena del rapporto con il dirigente.

AI TEMPI DELLA SAMP. “Marotta si faceva dire che era l’amministratore delegato, ma l’ad era Umberto Marino, perché lui è un incompetente di calcio e non conosce i giocatori, chiedeva a me chi erano. A livello umano non devo imparare nulla da Marotta. Io nella mia vita non mi sono mai venduto ma lui col calcio non c’entra niente. Chiama tutti i giornalisti, perché vuole avere rapporti. Lui può darsi che sia avvelenato perché quando voleva vendermi alla Fiorentina, l’ha fatto all’insaputa del presidente, della buonanima di Garrone. Quando mi ha chiamato per dirmelo, io gli ho detto “Marotta mi ha venduto”. Lui mi ha risposto “Non so niente”. Io gli ho detto “Presidente se vuole che rimanga mi deve fare un favore, deve cacciare Marotta a giugno”. E la buonanima del presidente, amato e sempre nel mio cuore, quando siamo arrivati quarti dopo poco tempo l’ha mandato via. Lui è ancora avvelenato per quello, e per quel risultato deve dire grazie a me, Marotta”.

L’ANEDDOTO SU GALLIANI. “Io sono stato un fenomeno a giocare a calcio, lui non è mai stato un dirigente di calcio, perché non capisce di calcio e tutto il mondo lo sa. Io posso andare a testa alta davanti al mondo intero. A me puoi dire di tutto: sono un pazzo scatenato, dico quello che penso, sbaglio, sono un generoso e ho un cuore grande. Ho pagato sulla mia pelle gli errori che ho fatto. L’altra volta alla festa di Ibrahimovic caro Marotta, uno dei dirigenti più grandi della storia del calcio italiano, Adriano Galliani, mi ha abbracciato e mi ha detto: “Sei uno dei giocatori tecnicamente più forti che abbia mai avuto e sei un bravo ragazzo”. Se me l’ha detto lui che è un competente e un dirigente top, il tuo giudizio vale come il due a coppe con briscola a bastoni”, conclude un arrabbiato Cassano.

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